Siena, quella vita salvata da un’ecografia. La Lilt di Siena, il dottor Domenico D’Elia, l’aneurisma dell’aorta e l’intervento chirurgico.

Gen 21, 2025 | News

(Articolo del Corriere di Siena del 21.1.2025)

Un esame ecografico nel corso di una iniziativa per la diffusione del concetto della prevenzione. L’aneurisma dell’aorta subito individuato dal dottor Domenico D’Elia. L’immediato spostamento al pronto soccorso. La conferma della diagnosi. E qualche giorno dopo l’intervento chirurgico. A distanza di meno di dodici mesi da quell’incredibile esperienza, il signor Mario (il nome è inevitabilmente di fantasia), passeggia ad Ascoli in Piazza del Popolo e sorridente ringrazia i medici della Lilt di Siena che di fatto gli salvarono la vita: l’aneurisma era una bomba ad orologeria.
Il problema sanitario ormai è solo un ricordo e quell’incredibile mattinata può essere raccontata nei dettagli, proprio per la diffusione del concetto della prevenzione.

E’ il 16 marzo 2024. Terza edizione de “Il sociale nel segno della tradizione”, un bell’evento organizzato dai sestieri di Porta Solestà e Sant’Emidio insieme alla Lilt Siena. In sostanza esami ecografici gratuiti direttamente nelle sedi dei rioni a cura del dottor Domenico D’Elia, responsabile del comparto ecografico della Lilt Siena, poi cena nelle taverne per consolidare rapporti di amicizia, dar vita a serate conviviali e magari ideare altri eventi di solidarietà. Il signor Mario è un quintanaro doc. Non ha prenotato la visita, ma fa un salto nella sede di Porta Solestà accompagnato dalla moglie per un saluto. Sono da poco trascorse le 8, l’ecografo portatile è già montato e l’organizzazione è in anticipo sui tempi. Il primo paziente in leggero ritardo. La moglie di Mario prende la palla al balzo: “Non ti fai mai un esame, approfitta”. Lui si convince e si stende sul lettino, accanto al gonfalone del sestiere e all’ultimo palio vinto.

Al dottor D’Elia bastano un paio di “passate” del sensore dell’ecografo per comprendere che il quadro è complesso e che bisogna agire immediatamente. Dopo aver spiegato nei dettagli la situazione alla coppia, si innesca immediatamente la procedura sanitaria. La donna accompagna Mario al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli per un ulteriore approfondimento. La diagnosi viene confermata: occorre un intervento chirurgico urgente, considerato che l’aorta è a rischio. Viene fissata una visita presso il reparto di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona – riferimento regionale per Ascoli – nel corso della quale si ribadisce la necessità dell’operazione. Qualche giorno ancora e Mario è sotto i ferri. Un intervento complesso durato diverse ore, effettuato dall’equipe guidata dal professor Luciano Carbonari, poi il breve ricovero e la riabilitazione. Tutto è andato bene.

“Furono giorni di paura – racconta oggi sorridente Mario – Quell’ecografia fu fondamentale. Ringrazio di vero cuore il dottor Domenico D’Elia, la presidente della Lilt, Gaia Tancredi, e i medici di Ascoli e Ancona che poi mi hanno preso in carico. Il mio è un caso concreto a dimostrazione di quanto siano importanti la prevenzione e iniziative di questo genere per spingere i cittadini a comprenderlo”.

Una bella storia – fa eco Tancredi – finita bene. Il dottor D’Elia fu bravissimo e le strutture marchigiane veloci ed eccellenti. Spesso purtroppo le vicende che terminano bene non hanno la giusta risonanza, come dovrebbero. E’ un peccato perché sono proprio loro benzina decisiva per alimentare motori complessi come quelli del volontariato e della solidarietà”.